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RICCARDO COSTANTINI
contemporary

Riccardo Costantini Contemporary nasce come nuovo progetto nel gennaio 2013. La galleria promuove ed espone artisti nazionali e stranieri, emergenti ed affermati, operando esclusivamente nel mercato primario, con attenzione verso la scena italiana e internazionale e a tutti i mezzi espressivi dell’arte contemporanea: pittura, fotografia, video, scultura e arte installativa.

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SAME AS IT EVER WAS

Carlo Galfione

Krizia Galfo

Giuseppe Gallace

20.02 | 15.03 2025

Riccardo Costantini Contemporary

via Goito, 8 - 10125 - Torino

orari: da mar. a sab. 11:00 - 13:00 | 15:00 - 19:30

La pittura possiede la capacità di attraversare il tempo conservando la propria essenza, mentre oscilla tra permanenza e cambiamento. Si confronta costantemente con la propria storia, rielabora codici visivi che propone sotto nuove forme. Muta, resiste e ritorna, nonostante le innumerevoli occasioni in cui è stata considerata ormai morta. Same as It Ever Was, mostra che riunisce i lavori dei tre pittori Carlo Galfione, Krizia Galfo e Giuseppe Gallace, prende il proprio titolo dalla medesima frase che viene ripetuta in modo ossessivo nel brano “Once in a Lifetime” dei Talking Heads, pubblicato nel 1980. Nel pezzo viene evoca una sensazione di smarrimento esistenziale, che porta a riflettere sul modo in cui determinate condizioni della vita, ripetute e apparentemente immutabili, portano al rischio di rimanere intrappolati in routine e schemi che diventano ciclici e ripetitivi. Le cose cambiano ma solo in superficie. Allo stesso modo, la pittura è sempre la stessa ma ogni volta diversa, in un tempo circolare in cui il passato ritorna sotto nuove forme trasformato dal contesto attuale.

Una visione ciclica e non lineare del tempo è anche alla base della teoria dell'eterno ritorno dell'uguale di Nietzsche, secondo la quale gli eventi del mondo sono destinati a ripetersi all'infinito: ogni momento, ogni scelta e ogni avvenimento si manifesteranno di nuovo nella stessa forma. Gilles Deleuze riprende tale concetto in Nietzsche e la filosofia (1962) e in Differenza e ripetizione (1968), dandone una particolare reinterpretazione dove la ripetizione non si riferisce all'uguale, ma al ritorno della differenza. Da sfida esistenziale, soltanto l’Oltreuomo riesce infatti a far coincidere la propria volontà con il corso degli eventi, si trasforma in un principio ontologico nella definizione di ciò che la differenza è.

Per Deleuze esiste una ripetizione senza identico, che è diversa dalla mera ripetizione dello stesso e introduce sempre una variazione. Nel testo vengono distinti due tipi di ripetizione: la ripetizione meccanica (dell’identico), propria ad esempio degli esperimenti scientifici, in cui viene reiterato lo stesso; e la ripetizione della differenza, senza reiterazione dell’identico, che introduce una variazione e porta con sé un cambiamento qualitativo innescando un divenire. In questa seconda accezione va intesa anche la ripetizione della pittura: ciò che sembra lo stesso (same as it ever was) è in realtà sempre in divenire. Lo stesso di sempre è allora costantemente nuovo, l’immutabilità è un’illusione: la pittura sembra essere “sempre la stessa”, ma ogni volta che un artista la usa, la rinnova, la sposta in un nuovo contesto e le dà un nuovo senso. [...]

(dal testo di Virginia Fungo)

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Indirizzo

Via Goito, 8 - Torino

10125

Contatti

+39 01119226893

Orari

Martedì - sabato

11:00 -13:00 | 15:00 - 19:30

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